Oggi parliamo di un argomento divenuto importante per via degli effetti della pandemia da Covid-19: la Sanificazione RSA.
Vale la pena definire prima cosa sia una RSA per comprendere perché sia così determinante che il processo di sanificazione che le riguarda, sia perfetto e continuativo.
A metà degli anni ’90 in Italia vennero introdotte delle nuove strutture non ospedaliere con caratteristiche sanitarie. Le RSA sono Residenze Sanitarie Assistenziali per persone non autosufficienti che decidono di avvalersene per un tempo indefinito. Pur non essendo dei veri e propri ospedali, gli vanno molto vicino, e per molti versi richiedono lo stesso livello di attenzioni.
È chiaro che la sanificazione delle RSA debba avvenire secondo standard di qualità molto alti, stabiliti da protocolli accertabili in qualsiasi momento, in ciò sono comparabili con gli ospedali.
Il Piano di Sanificazione delle RSA
Ciascuna struttura RSA ha un proprio piano di intervento di pulizia e sanificazione che tiene conto di molti elementi. Si parte dallo studio della struttura e dei flussi di persone. Si tiene conto del funzionamento della singola struttura e della divisione tra punti di passaggio e aree di stazionamento e degenza. I macchinari e gli strumenti hanno delle proprie schede di sanificazione e sono soggetti a protocolli di utilizzo che prendono in considerazione il pre e il post utilizzo.
È fondamentale che il personale abbia la necessaria formazione poiché esso stesso è parte del piano di sanificazione.
Normalmente queste strutture sono complesse e per forza di cose prevedono l’aiuto di società specializzate esterne per attuare scrupolosamente il piano di sanificazione. Entasys, rispetto all’emergenza sanitaria che ha colpito le RSA, ha avuto il merito di aver da tempo raggiunto un elevato livello di professionalità che è risultato determinante per porre un argine invalicabile all’infezione.
Le schede che compongono il Piano di Sanificazione vengono compilate da personale specializzato. In ogni momento deve essere possibili verificare l’esecuzione dei vari adempimenti.
Lo scopo del Piano di Sanificazione di una RSA
I controlli ispettivi delle ASL sono divenuti nel tempo sempre più stringenti. Il motivo è chiaro a tutti, specie nelle RSA gli ospiti sono ritenti soggetti a rischio, la presenza di infezioni potrebbe risultare fatale per molti di loro.
La sicurezza degli ambienti è l’obiettivo dichiarato del Piano di Sanificazione di una RSA. Si fa riferimento sempre alla prevenzione dalla proliferazione di agenti patogeni e virus. Per questo motivo si parla di tappe del piano che prevedono tempi di esecuzione che si ripetono in maniera ciclica e rigida. Il processo di sanificazione prevede la fase di pulizia o detersione, il risciacquo, la disinfezione e l’ultimo risciacquo.
La presenza di ditte di sanificazione specializzate è divenuto ormai imprescindibile per tener conto di numerosi aspetti. Per comprendere meglio questo punto è necessario fare qualche esempio che vedremo di seguito.
Perché occorre avvalersi di ditte specializzate in sanificazione
Una RSA è una struttura che prevede ambienti studiati per ridurre al minimo gli infortuni. I degenti spesso non hanno la piena capacità di deambulazione, ciò comporta che i pavimenti debbano essere studiati e realizzati con materiali antiscivolo.
Per evitare l’accumulo di sporco occorre che siano anche antipolvere e antimacchia. Le sostanze igienizzanti devono tener conto di queste specifiche per non deteriorarli. A volte si devono usare prodotti specifici e diversi l’uno dall’altro.
Quest’attività poi è soggetta a continuo aggiornamento. Risulta difficile pensare che internamente la RSA sviluppi tali competenze che per forza di cose si trovano nelle aziende specializzate e aggiornate come Entasys.
Continuando con gli esempi basti pensare alle finestre e vetrate in generale. La differenza di temperatura tra zona esterna ed interna, gli spifferi e la forma e altezza delle finestre, facilitano la proliferazione delle muffe. Non è insolito verificare ad occhio nudo macchie scure nell’intonaco, segno che qualcosa non sta andando nel verso giusto.
Le società specializzate in sanificazione, oltre a svolgere il loro compito, possono consigliare l’azienda a realizzare opere o miglioramento strutturali che prevengano il formarsi di muffe.
La sanificazione delle RSA non si interrompe mai
Rispetto al passato bisogna pensare alle operazioni di sanificazione ambientale come a processi che iniziano senza avere mai termine. Con l’avvento del Coronavirus si è compreso come l’utilizzo corretto deiDPI sia alla base del processo di sanificazione attiva.
Camici, guanti e mascherine rappresentano un argine all’avanzata del Covid, l’uso di igienizzanti per le mani sono invece un’attività di prevenzione attiva.
Gli accessi nelle RSA sono stati fortemente limitati, all’interno si sono adottati nuovi protocolli molto stringenti. Tutto ciò ha inizio con le prime infezioni, solo in quel momento si stabilisce che la struttura ha una falla nel sistema di sanificazione.
L’aiuto di un’azienda specializzata in sanificazione evita di arrivare al punto di considerare la stessa RSA un potenziale focolaio. Non basta aver attuato un protocollo di pulizia e sanificazione, e nemmeno avere un buon piano di intervento. I potenziali rischi cambiano col tempo e bisogna adeguare il proprio piano in ogni momento.
A tutto ciò sovraintende la figura di referente Covid interno all’azienda che è a tutti gli effetti da considerare come l’interlocutore responsabile dell’intero processo.
Infine, un aspetto che viene spesso dimenticato: la verifica della correttezza degli strumenti di sanificazione utilizzati. Non si tratta unicamente di leggere le etichette ma soprattutto di far in modo che ci sia la gusta consapevolezza che il processo di sanificazione non debba essere solo un atto formale.
Conclusioni
Le RSA sono strutture a tutti gli effetti da equiparare agli ospedali. I degenti sono quasi sempre persone fragili. Spesso la loro fragilità li espone a numerosi rischi, uno di questi si può evitare. La sanificazione agisce in via preventiva. Di questi tempi non si può pensare a questo processo come ad un costo ma più ragionevolmente ad un investimento che mette al riparo sia da potenziali pericoli sanitari, ma anche finanziari visto che le opere di bonifica possono far lievitare di molto la spesa.