Si parla sempre più spesso della sanificazione obbligatoria alla luce dell’andamento della pandemia da Covid-19.
È importante sottolineare che quando si fa riferimento ai luoghi di lavoro, questi comprendano:
- Negozi
- Ristoranti
- Bar
- Sedi aziendali
- Qualsiasi altro locale ove il pubblico abbia accesso
La normativa vigente si arricchisce col passar del tempo, non è facile orientarsi. L’unico modo per non sbagliare è quello di comprendere i fondamentali.
Cos’è la Sanificazione
Abbiamo già trattato ampiamente il tema della Sanificazione, se vuoi conoscerlo nel dettaglio ti conviene cliccarci sopra. La normativa a cui ci si riferisce risale al 1997 e chiarisce che per sanificazione si intende una serie di operazioni di pulizia prima e disinfezione poi, che hanno l’obiettivo di rendere un ambiente sano.
Si capisce subito che un conto è sanificare una volta ogni tanto, un altro è sanificare ambienti di lavoro in maniera professionale. L’applicazione del protocollo prevede una ripetizione verbalizzata dell’atto di sanificazione.
Ciò non significa che occorra obbligatoriamente avvalersi di un servizio esterno, ma di certo questa scelta agevola parecchio. Più avanti tratteremo questo tema talvolta nebuloso e contraddittorio.
Come sanificare il negozio
Il caso specifico della sanificazione di un negozio non è diverso da altri locali o ambienti di lavoro. Per evitare confusione va chiarito che la pulizia dell’ambiente di lavoro è una parte del processo di sanificazione. Quando puliamo un ambiente, sostanzialmente eliminiamo lo sporco visibile. Si può trattare di polvere, di sporco organico oppure di unto (grasso).
La pulizia è il primo passo della Sanificazione
Con l’avvento dell’era del Covid-19 la differenza tra pulire e sanificare è ormai nota ai più. Pulire significa detergere, per questo motivo in commercio esiste la categoria dei detergenti. Il detergente più utilizzato è sicuramente l’acqua e sapone.
Subito dopo la pulizia si passa alla sanificazione. Questa consiste nell’eliminazione di tutti i batteri e gli agenti contaminanti rimasti nell’ambiente trattato.
Nei locali ove è stata accertata la sosta di persone con infezione da Covid-10 è prescritta la sanificazione come da indicazioni della circolare del Ministero della Salute 22 febbraio 2020.
Nella stessa circolare viene raccomandato l’utilizzo di ipoclorito di sodio in diluizione allo 0,1%. Questa soluzione è spiegata bene dal Ministero della Salute per il suo corretto utilizzo. L’acqua e la candeggina in soluzione sono adatti a moltissime superfici, in alternativa si può usare l’etanolo o l’alcol etilico con una concentrazione pari al 75%.
Superfici particolari da sanificare con cura
Alcuni oggetti più di altri possono portare al contagio da Covid-19. Classicamente va posta molta attenzione su tutto ciò che viene toccato per consuetudine con le mani:
- Maniglie
- Leve dei rubinetti
- Porte
- Tavoli
- Finestre
- Pulsanti servizi igienici
- Interruttori della luce
- Pulsantiere ove ad esempio si digita il codice del Bancomat
- Tastiere e mouse
- Bancone nei locali aperti al pubblico
I tessuti anch’essi vanno sanificati. Nella maggior parte dei casi si può provvedere a semplice acqua e sapone a 90°. Qualora non sia possibile per la presenza di delicati allora occorre aggiungere candeggina o comunque prodotti con base di ipoclorito di sodio.
A chi spetta il compito della sanificazione?
Non esiste una prescrizione precisa su chi debba compiere le attività di sanificazione. È importante che chiunque se ne occupi la esegua con cognizione di causa. L’operazione di pulizia può essere svolta in successione con l’attività di sanificazione. In ogni caso la sanificazione non può essere svolta senza un’opportuna rimozione dello sporco visibile.
A livello normativo è utile far riferimento alla circolare 5443 del 22 febbraio 2020 del Ministero della Salute. L’argomento è di particolare importanza poiché riguarda la messa in sicurezza di locali ove c’è il sospetto di passaggio di persone infette da SARS-CoV-2.
Le indicazioni rimangono quelle riportate sopra, di seguito c’è un approfondimento di particolare interesse.
Come sanificare un locale frequentato da persone infettate dal Covid-19?
Il riferimento normativo riguarda sempre la circolare 5443 del 22 febbraio 2020 ma con un appunto molto importante. In particolare, facendo riferimento al punto 4 del protocollo sancito dall’incontro tra Governo e Parti Sociali del 24 aprile 2020, si parla di sanificazione sia dei locali potenzialmente infettati, sia dell’apparato di ventilazione a servizio degli stessi ambienti. La pulizia e sanificazione delle condotte aerauliche presentano un livello di complessità di intervento tale che per forza di cose la rendono eseguibile a livello professionale.
Si parla, di sanificazione straordinaria con procedura di pulizia con detergenti e disinfezione nelle modalità già sancite dalle circolari citate sopra.
Per eseguire tale sterilizzazione degli ambienti è importante ventilare adeguatamente i locali e disporre dei DPI di sicurezza.
I DPI monouso sono:
- Mascherine filtranti FFP2 O FFP3
- Guanti
- Camicie o camici a copertura totale
Al termine del trattamento dovranno essere smaltiti da aziende specializzate.
Chi deve eseguire la sanificazione straordinaria?
Anche in questo caso la legge non prescrive obbligatorietà di intervento da parte di aziende terze qualificate. Può essere quindi svolta da personale addetto alla pulizia a patto che vengano presi in esame norme di prevenzione rischi derivanti dalla presenza di agenti chimici e biologici.
La sicurezza di intervenire in maniera efficace e senza far correre rischi al personale interno è il motivo per cui la stragrande maggioranza degli interventi di disinfezione straordinaria sia fatta da ditte esterne.
Quali sono le regole igieniche che bisogna seguire a locale aperto al pubblico
Sebbene la normativa sia in costante evoluzione, si possono definire le linee guida da adottare. Il distanziamento sembra essere un’indicazione costante a prescindere dalla percentuale della popolazione vaccinata. Il metro di distanza regola quindi anche la capacità di persone presenti contemporaneamente in un locale al chiuso.
Questa indicazione di massima capienza va apposta all’entrata del locale, ben visibile al pubblico. Allo stesso modo va individuato un percorso di entrata e di uscita. Il disinfettante per mani va posizionato all’entrata e deve essere corrispondente alla minima percentuale alcolica prevista. La mascherina chirurgica va indossata in modo da coprire bocca e naso.
In attuazione si parla di accesso ai locali al chiuso per i soli possessori di Green Pass. Il dibattito politico e l’andamento della pandemia non permettono di stabilire una regola fissa nel tempo, ragion per cui occorre far riferimento agli ultimi decreti legge in materia.
Per concludere il tema della sanificazione obbligatoria occorre far riferimento sempre alle ultime normative in vigore. Quelle indicate rappresentano la base, altre ne verranno emanate per adeguarsi all’evoluzione della pandemia.
L’obbligatorietà è particolarmente necessaria per quanto attiene alla disinfezione degli ambienti ove è stato accertato il potenziale contagio.